Il bullismo è un atto
di aggressività da parte di un adolescente o bambino solitamente più grande
della vittima. Il bullo, che si sente superiore, agisce con l’ intenzione di fare
del male fisico o psicologico.
L’azione del bullo può prolungarsi anche per
mesi o anni senza alcun intervento da parte di chi è consapevole. Il bullismo
può essere diretto fisico, quando la vittima viene picchiata, o diretto verbale
quando questa viene offesa con le parole. Esiste anche il bullismo indiretto che
è meno evidente e consiste nell’ isolamento della vittima e di eventuali
pettegolezzi.
Il bullo è una persona
con molta autostima e che crede di poter avere successo e di poter avere
attenzione solo con l’ aggressività, non pensando al male che provoca.
La vittima, invece, si
trova in una situazione scomoda, in quanto viene demoralizzata e offesa, tal
volta anche isolata. E’ necessario, quindi, un aiuto da familiari, amici e insegnati.
Il fenomeno del
bullismo è molto diffuso nelle scuole, ma anche in altri luoghi di aggregazione
sociale; la cosa più importante, però, è non far finta di non vedere quando un
compagno viene preso in giro.
Però, come comunemente
si pensa, non esiste solo il bullo e la vittima, ma esistono anche gli “spettatori”, che eseguono gli ordini che vengono dati dal
“capo”. Essi, spesso, sono persone molto insicure e che a volte riescono a
mettersi nei panni della vittima.
Esistono due tipi di
vittime: sottomessa e provocatrice.
La vittima sottomessa è
debole, manifesta ansia e insicurezza,
non parla a nessuno dei suoi problemi
e si autocolpevolizza. La vittima provocatrice, invece, cerca di agire
alle violenze che subisce, anche se in modo non efficacie.
Il bullismo si basa su
alcune caratteristiche:
- Il bullo è intenzionato a far male e
prova piacere nel riuscirci;
- Il bullismo è un atto compiuto con
continuità, può durare giorni, mesi o anche anni;
- Il bullo è più forte perché sostenuto
dal gruppo. La vittima, invece, è debole. Viene isolata e non racconta a
nessuno degli atti di bullismo che subisce per paura di eventuali vendette.
Il bullismo si può riconoscere dagli
atteggiamenti delle persone, per esempio: il non voler andare a scuola, la perdita di appetito o un senso generale di
tristezza.
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