lunedì 24 aprile 2017
Un giorno senza oggetti tecnologici
Sotto proposta della nostra professoressa abbiamo deciso di fare un esperimento che consisteva nel passare un giorno senza usare la tecnologia collegata ai social network e ai media e di scrivere poi le nostre considerazioni. Eccone alcune:
- Mi sono appena
svegliata, ho ansia, non vedo l’ora che finisca questa giornata, non so
che fare senza telefono e computer.
- Sono passate
solo due ore da quando non uso più il cellulare e mi sento vuota, l' ho sempre considerato come un migliore amico, e ora non poterlo
usare mi fa sentire molto male.
- In questa
giornata ho sofferto un po’ perché non ho utilizzato Internet, ma non ho
dato tanto peso alla cosa perché sono andata a fare shopping con mia madre.
- Oggi mi sono sentito bene senza usare il cellulare, perché mi sono
divertito a uscire con i miei amici. Il momento in cui mi è mancato il cellulare è stato dopo pranzo, perché non potendo uscire subito, avevlo la smania di usare il cellulare. Verso le 17:00 sono uscito di nuovo, senza alcuna ansia e
fastidio.
- Oggi ho
passato l’intera giornata senza cellulare e computer. Sinceramente sono stata
bene, non avevo sempre l’ansia di controllare se mi era arrivato un
messaggio o una chiamata. Stamattina sono uscita con i miei amici, mentre il
pomeriggio ho riposato un po’ e ho finito di leggere un libro in un solo
giorno!! E’ stata una giornata rilassante!
- Questa
giornata mi è stata molto utile perchè ho avuto più tempo per giocare con mia
sorella.
- La giornata
senza oggetti tecnologici mi ha fatto arrabbiare e mi reputo dipendente da
essi.
- Non è stato
molto difficile stare un giorno senza oggetti tecnologici grazie alla compagnia
dei miei amici, ma sono convinta che più di due giorni non riuscirei a
resistere senza cellulare.
- All’ inizio mi
sono sentito un po’ a disagio, ma poi, uscendo con i miei amici mi sono
distratto.
- Io senza
cellulare sono stato benissimo.
- Durante la
giornata mi sono sentito tranquillo e spensierato essendo comunque un ragazzo
che non usa molto il cellulare.
Dopo aver letto le nostre considerazioni la professoressa ci ha fatto rendere conto che siamo dipendenti da queste tecnologie e stiamo valutando come fare per conviverci senza esserne schiavi.
domenica 23 aprile 2017
Poche semplici regole da seguire per navigare in sicurezza e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla Rete
Realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con il MIUR
Realizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con il MIUR
1. Proteggi il dispositivo che utilizzi per accedere ad Internet
2. Proteggi la tua password
3. Utilizza reti sicure
4. Proteggi le informazioni personali
5. Evita le truffe
6. Previeni il furto d'identità
7. Usa i social network con prudenza e rispetto
8. Non rispondere alle provocazioni
9. Segnala i contenuti illeciti o inappropriati
1) Proteggi il dispositivo che utilizzi per accedere ad Internet
- Aggiorna costantemente il software che utilizzi per la navigazione su Internet. Usa firewall, antivirus e antispam.
- Blocca sempre lo schermo del tuo PC, Tablet, Smartphone con password o gesture.
- Per maggiore sicurezza imposta il blocco automatico del tuo dispositivo quando entra in stand-by.
2) Proteggi la tua password
- Crea una password solida e tienila al sicuro (deve essere lunga almeno 8 caratteri, contenere lettere, numeri, simboli e punteggiatura).
- Come per le serrature di casa, utilizza una password diversa per ogni account.
- Modifica spesso la tua password (almeno ogni 3 mesi).
- Presta molta attenzioni alle informazioni personali quando accedi ad Internet utilizzando una rete che non conosci o di cui non sei sicuro (ad esempio una rete Wi-Fi gratuita in un locale pubblico). Con questo tipo di reti, chiunque nelle vicinanze, con opportune conoscenze informatiche potrebbe monitorare le informazioni trasmesse tra il computer/ smartphone e l' hotspot Wi-Fi.
- Se utilizzi una rete Wi-Fi a casa, proteggila con una password per evitare che altre persone la possano utilizzare.
4) Proteggi le informazioni personali
- Prima di inserire dati personali in un modulo o in una pagina web, verifica la presenza di indicatori che ne attestino la sicurezza (ad esempio che l' indirizzo contenga la scritta https e il simboli del lucchetto chiuso accanto).
- Non fornire mai informazioni sensibili online come il nome, l' indirizzo il numero telefonico, il numero di conto o la password.
5) Evita le truffe
- Usa la testa prima di cliccare su link o documenti allegati ad un messaggio di posta elettronica proveniente da un mittente sconosciuto che ti promette un regalo, un viaggio gratis o qualsiasi altro premio. Potrebbero contenere virus o malware in grado di nuocere al tuo dispositivo o addirittura rubare le tue informazioni personali.
Quando fai acquisti online, fai ricerche sul venditore. Se un' offerta appare troppo conveniente per essere vera, potrebbe nascondere una brutta sorpresa. Acquista prodotti solo da siti sicuri, recensiti e affidabili.
6) Previeni il furto d'identità
- Diffida sempre da messaggi o siti che chiedono dati personali o finanziari.
- Non inviare la tua password tramite posta elettronica e soprattutto non condividerla con altre persone.
7) Usa i social network con prudenza e rispetto
- Nelle pagine personali dei Social network, limita la visione dei tuoi dati personali solo alle persone con cui vuoi condividerli, utilizzando le opzioni sulla privacy.
- Presta attenzione nel pubblicare video, foto o post con informazioni personali; un'immagine condivisa con i Social network entra definitamente nel web e non sarà possibile controllarne la diffusione.
8) Non rispondere alle provocazioni
- Quando ricevi mail, chat o sms provocatori e/o minacciosi, evita di rispondere ed in caso di insistenza blocca o segnala il contatto che ti infastidisce.
- Coloro che utilizzano la rete in questo modo, sono i cosiddetti Cyberbulli e Cyberstalker.
9) Segnala i contenuti illeciti o inappropriati
Segnala i contenuti illeciti o inappropriati che trovi su Internet e che a tuo parere violano le norme della community, per consentire di esaminarli, di difenderti e per garantire una esperienza di navigazione online migliore per tutti!
venerdì 21 aprile 2017
Il bullismo
Il bullismo è un atto
di aggressività da parte di un adolescente o bambino solitamente più grande
della vittima. Il bullo, che si sente superiore, agisce con l’ intenzione di fare
del male fisico o psicologico.
L’azione del bullo può prolungarsi anche per
mesi o anni senza alcun intervento da parte di chi è consapevole. Il bullismo
può essere diretto fisico, quando la vittima viene picchiata, o diretto verbale
quando questa viene offesa con le parole. Esiste anche il bullismo indiretto che
è meno evidente e consiste nell’ isolamento della vittima e di eventuali
pettegolezzi.
Il bullo è una persona
con molta autostima e che crede di poter avere successo e di poter avere
attenzione solo con l’ aggressività, non pensando al male che provoca.
La vittima, invece, si
trova in una situazione scomoda, in quanto viene demoralizzata e offesa, tal
volta anche isolata. E’ necessario, quindi, un aiuto da familiari, amici e insegnati.
Il fenomeno del
bullismo è molto diffuso nelle scuole, ma anche in altri luoghi di aggregazione
sociale; la cosa più importante, però, è non far finta di non vedere quando un
compagno viene preso in giro.
Però, come comunemente
si pensa, non esiste solo il bullo e la vittima, ma esistono anche gli “spettatori”, che eseguono gli ordini che vengono dati dal
“capo”. Essi, spesso, sono persone molto insicure e che a volte riescono a
mettersi nei panni della vittima.
Esistono due tipi di
vittime: sottomessa e provocatrice.
La vittima sottomessa è
debole, manifesta ansia e insicurezza,
non parla a nessuno dei suoi problemi
e si autocolpevolizza. La vittima provocatrice, invece, cerca di agire
alle violenze che subisce, anche se in modo non efficacie.
Il bullismo si basa su
alcune caratteristiche:
- Il bullo è intenzionato a far male e
prova piacere nel riuscirci;
- Il bullismo è un atto compiuto con
continuità, può durare giorni, mesi o anche anni;
- Il bullo è più forte perché sostenuto
dal gruppo. La vittima, invece, è debole. Viene isolata e non racconta a
nessuno degli atti di bullismo che subisce per paura di eventuali vendette.
Il bullismo si può riconoscere dagli
atteggiamenti delle persone, per esempio: il non voler andare a scuola, la perdita di appetito o un senso generale di
tristezza.
La storia di Cristina
Mi chiamo
Cristina e sono stata vittima di bullismo. Iniziò tutto quando avevo 11 anni, me lo ricordo
come se fosse stato ieri, ero nuova in quella scuola e conoscevo solo una
ragazza.
I primi mesi i ragazzi di quella scuola mi prendevano in giro
chiamandomi ”cicciona, bufala, quattr’occhi” o addirittura “maiala”, io non l’ho mai detto a
nessuno, nemmeno a mia madre. Sono sempre rimasta zitta!Loro per i
primi mesi mi prendevano solamente in giro,
poi iniziarono a picchiarmi dandomi a calci, schiaffi o a tirarmi i
capelli.
Mi ricordo
che un giorno stavo andando a fare la spesa e tornando
a casa, loro mi presero e mi portarono in una zona dove non passava molta gente, mi tolsero la spesa dalle mani, mi bloccarono
al muro e mi iniziarono a picchiare. Dopo mezz’ora tornai a casa e mi chiusi in bagno a piangere.
Io a mia
madre non avevo detto niente,per la seconda volta ero rimasta zitta.
Passarono
due mesi e loro continuarono a picchiarmi. Era un giorno di primavera, il tempo
era bello ma io mi sentivo male. Si ripresentarono da me, ma stavolta erano dieci
ragazzi,mi tirarono i capelli, mi diedero calci e pugni nello stomaco, tornai a casa in lacrime, mia madre non c’era perchè era a lavoro. Mi iniziai a tagliare sulle braccia mentre pensavo:
“Voglio morire. Non servo a nulla. Perchè sono nata? A cosa servo? Io sono solo un errore. Non merito di vivere. Merito la morte. Io voglio morire."
Il primo
anno scolastico passò così. Iniziò un nuovo anno, mi picchiavano e mi chiedevano sempre di
più ma un giorno sentii di non farcela e
dissi tutto a mia madre che andò a sporgere denuncia e mi fece cambiare scuola.Dovetti ricostruire tutto daccapo ma ora posso dire di stare bene e non mi taglio più!
Ringrazio la mia classe di oggi, mi hanno fatto capire che la vita è bella e di questo sono loro immensamente grata e stando insieme a loro sono diventata più forte.
Indagine sul cyberbullismo - Ansa
Cyberbullismo: per 8 ragazzi
su 10 non è grave insultare in rete
Preoccupanti i dati di una ricerca,
emerge l'immagine di ragazzi molto poco consapevoli
Per 8 ragazzi su 10 non è grave insultare,
ridicolizzare o rivolgere frasi aggressive sui social si può. Gli attacchi
verbali in rete non sono considerati gravi perché non vi è violenza fisica. La
maggior parte, 7 su 10, prende di mira l'aspetto fisico, l'abbigliamento e i
comportamenti della vittima, convinti che il malcapitato non avrà alcuna
conseguenza dagli attacchi. Sono sempre 7 su 10 quelli che non giudicano grave
pubblicare immagini non autorizzate che ritraggono la vittima.
Questa la fotografia del cyberbullismo come emerge dalla ricerca
dell'Università la Sapienza presentata in
occasione del via al progetto "Giovani ambasciatori contro il bullismo e
il cyberbullismo per un web sicuro", organizzato dal Moige con la Polizia
di Stato, insieme alla Fondazione Vodafone Italia
e Trend Micro per un uso responsabile della rete.
Dai dati della ricerca emerge l'immagine di ragazzi molto poco consapevoli delle regole della rete, degli effetti di comportamenti aggressivi, dell'impatto sulla vittima, di quanti possono accedere e per quanto tempo a tali materiali.
Dai dati della ricerca emerge l'immagine di ragazzi molto poco consapevoli delle regole della rete, degli effetti di comportamenti aggressivi, dell'impatto sulla vittima, di quanti possono accedere e per quanto tempo a tali materiali.
La ricerca, condotta su
1.500 ragazzi delle Scuole Secondarie di primo e secondo grado, rileva un
generale atteggiamento di sottovalutazione degli effetti dei comportamenti in
rete. L'82% non considera grave insultare, ridicolizzare o rivolgere frasi
aggressive sui social. L'86% ritiene che le conseguenze per la vittima non
siano gravi e che, considerato che non si dà luogo a violenza fisica diretta,
l'atto aggressivo verbale può essere considerato non grave e irrilevante.
Il 76% dichiara che insulti o frasi aggressive riguardano l'aspetto fisico, l'abbigliamento, i comportamenti. Il 71% dichiara che la vittima non avrà alcuna conseguenza dagli attacchi. Il 68% dichiara che non è grave pubblicare immagini, senza autorizzazione, che ritraggono la vittima. Gli insulti ripetuti o la pubblicazione di immagini lesive sono ritenuti leciti perché ritenuti circoscritti ad un ristretto numero di persone che ne avrebbero accesso.
I temi sui quali le condotte aggressive si concentrano riguardano: l'aspetto fisico, comportamenti di chiusura, di timidezza, elementi di non aggregazione a gruppi forti, l'abbigliamento, la scarsa disinvoltura, la carenza di coraggio, la non propensione verso le trasgressioni, aspetti che riguardano la religione, condotte aderenti alle regole, dipendenza da genitori, il "mostrarsi paurosi". Inoltre: le condotte definite "da bambino", non da giovane "Smart" sono particolarmente ridicolizzate.
I meccanismi dell'aggressione in rete
evidenziano la particolare insistenza ed il compiacimento nell'esporre la
vittima, accanto ad una assenza di empatia e di incapacità di percepire
conseguenze ed effetti: sembra che il mondo virtuale si configuri come
caratterizzato dalla possibilità di conferire liceità ad ogni comportamento.

Le nostre riflessioni sul bullismo e cyberbullismo
Mi chiamo Anna e non ho idea di cosa si provi ad essere vittima di bullismo, perché non l’ho mai vissuto in prima persona. Nonostante ciò reputo il bullismo la conseguenza di un’idea di superiorità, ovvero la convinzione di alcuni ragazzi o ragazze di essere più forti rispetto ad altri; questi individui assumono atteggiamenti violenti o offensivi contro i più deboli che spesso rispondono con il silenzio. Cosa più grave è invece il cyberbullismo perché ci si nasconde dietro ad un monitor digitando parole cattive ed offensive a persone che, non riuscendo a sopportarne il peso, arrivano anche a porre fine alla loro vita. Non riesco ad immaginarmi al posto di una vittima di bullismo perché non capisco il motivo del loro silenzio. Sono dell’ idea che dipenda tutto dal carattere, c’è chi è più forte e chi meno, chi riesce ad essere impassibile e chi invece no, chi riesce a denunciare e chi no.
Sono Sara e non sono mai stata vittima di bullismo. Trovo il bullismo un atto di violenza fisica e psicologica
dalla quale è difficile uscire, ma non impossibile; molto spesso,
sfortunatamente, capita che la vittima reagisca con il suicidio.
Il cyberbullismo, invece, lo trovo più pericoloso in quanto avviene tutto via
internet. In questo caso si tende ad umiliare la vittima scrivendo cose magari
non vere e pubblicando foto inadatte rovinando la reputazione di una
persona, di solito adolescente. Spesso però, capita di peggio, perché il cyberbullo
ricatta la ragazza o il ragazzo costringendola a fare altre cose inadeguate. Io, personalmente, non capisco perché, chi è vittima, non ne
parli con familiari e amici, cercando aiuto per mettere fine a questo incubo.Non sono sicura, però, del fatto che parlerei o reagirei
perché se fosse tutto così semplice non ci sarebbero così tante vittime.
Mi chiamo Giuseppe, penso che il bullismo sia un atto di cattiveria contro chi è più debole. Bullo non si nasce ma si diventa. Il bullo è la persona che impara la violenza già da bambino dai propri genitori. Il bullo si può distinguere in due generi:-il primo può essere il bullo che usa le mani;-il secondo è il cyberbullo che attacca i ragazzi dai social network. Penso che il bullo sia un ragazzo cresciuto con la mentalità di essere superiore agli altri anche se dentro di se è insicuro.
Mi chiamo Serena e fino ad ora non sono stata vittima di bullismo o cyberbyullismo. Se
provo a pensare come ci si sente ad esserlo mi viene da piangere. Alcune volte penso: ma se con i bulli ci si comportasse
nello stesso modo in cui si comportano loro? Cosa succederebbe? Il bullismo è sempre esistito ma denunciato solo al giorno d'oggi perchè insieme si può combattere. Alcune mie amiche chattano su instagram con persone
che non conoscono e appena una persona
le chiede una foto un po’ più… loro gliele inviano. Io non sono
assolutamente d’accordo ed è per questo che ci litigo. Loro pensano che facendo
così la loro popolarità cresca ma non hanno capito che è veramente
pericoloso. Cosa ci trovate di bello nell’ avere più like in una foto
dove siete praticamente nude?
Mi chiamo Francesco, secondo me il bullismo è un fenomeno che esisteva già da tempo ma si sta aggravando in questo periodo. Il bullo è colui che fa sentire insicura e inferiore la sua vittima, che la prende in giro, l’ allontana dai sui amici costringendola a soffrire in silenzio. La vittima quasi sempre rimane in silenzio perché, in precedenza, è stata intimorita tantissimo. Il bullo in alcuni casi è una persona insicura e ansiosa che pur di entrare a far parte di una comitiva di ragazzi, si mette in mostra. Prima quando non esisteva internet, il bullismo si presentava solo quando la vittima si incontrava con il bullo (di solito in strada o a scuola) e quando ognuno prendeva la propria strada la cosa finiva là. Adesso con i social network la cosa continua anche a casa attraverso frasi e video spaventosi. Questo si chiama cyberbullismo. Secondo me le scuole e le istituzioni devono intervenire per far si che questo fenomeno svanisca, e lo devono fare attraverso l’insegnamento e l’educazione dei ragazzi che adesso si trovano in un disagio totale. Ecco perchè noi con i nostri insegnanti abbiamo iniziato un percorso di conoscenza del fenomeno al fine di combatterlo uniti.
Mi chiamo Antonio e secondo me del
bullismo, quello che fa più male è il silenzio
di quelli che assistono e non fanno niente, anzi nella
maggior parte dei casi deridono la vittima assieme al bullo.Invece il cyberbullismo, che agisce tramite il web mostrando
foto o quant’altro di privato, è ancora più grave perchè una volta postata non si può
cancellare e la vittima resta danneggiata per sempre. Nessuno
ha il diritto di fare questo, perché con le loro azioni danneggiano le persone che
non riescono a superare la vergogna e talvolta arrivano anche al suicidio.Io questo non l’accetto perché ognuno di noi ha il diritto di
essere se stesso.
Io mi chiamo Maria Chiara, penso che il bullismo sia davvero bruttissimo
e che non sia bello esserne vittima, perché è brutto non essere
ascoltati,essere ignorati, insultati o picchiati. Una mia amica è stata vittima di bullismo, ci ha
messo tanto per superarlo e quando abbiamo iniziato a parlare del bullismo lei
ha pianto e questo fa capire il dolore
che ha provato. Io penso che sia un atto gravissimo di istigazione al suicidio.
Mi chiamo
Vincenzo e penso che il bullismo e il cyberbullismo sono due atti di violenza
diversi. Penso anche
che i bulli siano persone che all’esterno si credono forti ma poi all’interno
sono persone insicure e deboli. Provo dolore quando un mio amico viene picchiato da un
bullo ma non ci posso fare niente perché è più grande di me e poi le prenderei
anche io. E in questo caso sbaglio perché dovrei difenderlo ma ho paura.
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Mi chiamo Anna e non ho idea di cosa si provi ad essere vittima di bullismo, perché non l’ho mai vissuto in prima persona. Nonostante ciò...
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Sotto proposta della nostra professoressa abbiamo deciso di fare un esperimento che consisteva nel passare un giorno senza usare la tecnol...